TEATRO DELLE ARIETTE
BESTIE (circo filosofico da cortile)

un progetto di Paola Berselli, Stefano Pasquini
con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Gregorio Fiorentini, Rosa Massari, Stefano Pasquini, Claudio Ponzana, Giancarlo Sissa e gli animali delle Ariette
ricerca letteraria e scrittura Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Stefano Massari, Stefano Pasquini, Giancarlo Sissa
ricerca musicale ed elaborazione sonora Gregorio Fiorentini, Stefano Massari, Stefano Pasquini, Claudio Ponzana
direzione scenotecnica Maurizio Ferraresi
scenografia, costruzioni, costumi Teatro delle Ariette
organizzazione Claudio Ponzana
regia Stefano Pasquini
Coproduzione Teatro delle Ariette Volterrateatro 2006
con il sostegno di Festival Bella Ciao, Echidna Cultura-Progetto F.I.L.I., Rassegna Crinali, Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna
in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione

Un ringraziamento particolare per la collaborazione a Francesco Fiorentini, Istituto Comprensivo di Volterra - Scuola Primaria San Lino, Noris Cametti, Fabrizio Orlandi, Valentina Perrone, Federico Toni.


Da 17 anni, da quando abitiamo alle Ariette, gli animali sono sempre stati presenti, tanti, di tante razze, tante vite, tante morti.
Sono sempre stati vicini a noi, hanno accompagnato la nostra vita. Noi li abbiamo guardati, cercando di catturare qualcosa in quello "stare", in quell'"essere sempre e comunque", in quella totale assenza di "vita scandita dal tempo", solo attimi, tanti attimi uno dopo l'altro.
E loro ci osservano, ascoltano la nostra voce, si insinuano nelle nostre abitudini, al punto quasi da farci pensare "Mi ha riconosciuto!", ma in effetti il mistero che avvolge la loro vita rimane intatto.

Il mondo delle bestie è un altro mondo, da cui ci sentiamo attratti e spaventati, perché nelle bestie percepiamo qualcosa di originario, che ci appartiene, ma che non riconosciamo più.
Associamo spesso agli animali parole come istinto, libertà, piacere e nella nostra rincorsa di un'utopia, di un altro mondo possibile, di una felicità estrema, quello con gli animali è un continuo confronto.

BESTIE è la moltitudine di domande che abitano il nostro presente, il tributo dovuto ai nostri animali, a tutti gli animali che hanno accompagnato le nostre vite, alla disperata salvezza trovata in fondo ai loro occhi, all'impulso eterno della loro vita.

"Poi venne il diluvio dei corpi. Il seme dell'universo. La terra franava sotto i piedi, tutto si allagava dal basso. Solo il buio si fece terra del sogno. Ogni cosa fu la farfalla di un giorno. L'onda specchiava il tradimento e fece di ogni parola un gesto. Così piovve dal buio e marcirono foglie nelle stanze - ha finestre disabitate tutto quello che ci riguarda -. Poi venne l'alba senza pazienza. La luce senza ombre delle sale operatorie. E quell'uomo si edificò fra costola e costola case di dolore, giardini dello sgomento. La paura cadde dalla sua fronte come neve nera. E dal fango sbocciarono colombi - riemersero colombi dal buio della terra -. Non dal cielo ma dall'abisso, non dall'altissimo ma dal profondo desiderò l'immensa madre. Nel petto un rumore di tortore è quanto resta dell'antica bestia" (Giancarlo Sissa).