TERRITORI DA CUCIRE 2021
TEATRO DELLE ARIETTE
IL MONDO NUOVO esperimento per un teatro di comunità

per la settima edizione del progetto TERRITORI DA CUCIRE
progetto e direzione artistica
Paola Berselli, Stefano Pasquini
direzione tecnica
Maurizio Ferraresi, Massimo Nardinocchi
movement trainer
Nuvola Vandini
organizzazione
Irene Bartolini, Paola Berselli
video
Alberto Caviglia | ufficio stampa Raffaella Ilari
progetto grafico
Charlotte Parente | sito web Martina Zanarini
social
Benedetta Paganini, Raffaella Ilari
documentazione fotografica
Giovanni Battista Parente, Alessandro Accorsi



7 luglio
piazza di Savigno
14 luglio
piazza di Castelletto
21 luglio
piazza di Crespellano
27 luglio parco Arcobaleno Monteveglio
28 luglio
piazza di Bazzano

Scarica la locandina dell'evento


ingresso gratuito
inizio spettacoli ore 20
prenotazioni 051 6704373
www.teatrodelleariette.it
info@teatrodelleariette.it
fb Teatro delle Ariette
ig @teatrodelleariette

con la partecipazione di Pasqualina Siotto, Barbara Vagnozzi, Daniela Correggiari, Giovanni Zanasi, Stefanie Baumann, Roberto, Donatella Ianelli, Germana Fratello, Greta Scaglioni, Valentina Nanni, Morena Diamantini, Valeria Collina, Marilena Monari, Maria Luisa Bompani, Duilio Carli, Matilde, Paola Jara, Greta Boselli, Stefania Scarlatti, Diana Vitale, Uber Sala, Caterina Caravita, Sofia Degli Esposti, Giuseppe Patti, Alessandro Memoli, Benedetta Paganini, Giorgia Vivarelli, Anita Farneti, Charlotte Parente, Barbara Gaiani, Stefano Fragomeni, Lorenzo Parmeggiani, Laura Lanza, Simonetta Politi, Beatrice Rinaldi, Clara Garagnani, Lindita Metalla, Sandra Kaczanow, Giulia Medici, Enrico Fabbri, Stefania Vigarani, Alina Sandru, Andja Grgic, Angelo Garagnani ... e tutti quelli che ci hanno aiutato.

grazie a Angelo Garagnani, Guido Tagliavini, Gianna Bonetti e Fabio Astolfi
 
È in arrivo IL MONDO NUOVO!

Mercoledì 30 giugno 2021 alle ore 20 al Parco Arcobaleno di io
, via Abbazia 51 Valsamoggia BO, primo appuntamento con IL MONDO NUOVO esperimento per un teatro di comunità, varietà errante in 5 puntate con la partecipazione dei cittadini di Valsamoggia. 5 puntate a cadenza settimanale, ogni mercoledì dal 30 giugno al 28 luglio, nelle piazze delle municipalità di Valsamoggia.

In questi ultimi quindici mesi sono successe troppe cose. Oggi circola la voce che il mondo che abbiamo abitato fino a ieri è finito. E noi siamo da buttare con tutto quello che ci sta intorno. Dicono che ci vuole un mondo nuovo, dove “nuovi noi” possano vivere una vita nuova, al tempo stesso competitiva e solidale, in continua crescita e sostenibile... È stato un virus che ci ha spinto fin qui o, come scrive Alessandro Baricco, è solo “quello che stavamo cercando”?
Allora facciamo un varietà per provare a disegnare l'immagine del futuro che vediamo, bello o brutto che sia, perché quel futuro che ci aspetta non lo vogliamo subire ma costruire insieme. .

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IL MONDO NUOVO - TERRITORI DA CUCIRE 2021
Riflessioni

1 In questi ultimi quindici mesi sono successe troppe cose e nello stesso tempo non è successo niente. Nessuna contraddizione in questa affermazione perché mentre esplodeva la pandemia le attività teatrali sono state sospese (per otto mesi). Il mondo correva e noi stavamo fermi, dovevamo stare fermi, l’alternativa era correre nella stessa direzione del mondo, verso la DAD, l’on line, lo streaming, la non presenza, la non socialità, la distanza.
Siamo stati fermi, ma questo non vuol dire che non abbiamo fatto nulla, siamo stati fermi come certi momenti in scena, immobili e presenti, attenti e vigili, un’immobilità attiva e significante. Abbiamo rimodulato progetti, disegnato nuove prospettive e meditato sul presente, mentre il mondo correva a capofitto verso il futuro facendosi poche domande. Noi ce le siamo fatte queste domande e ora vogliamo condividerle con gli spettatori. Per questo abbiamo immaginato come proposta per la settima edizione di TERRITORI DA CUCIRE un Varietà Errante in 5 puntate intitolato IL MONDO NUOVO, da presentare nelle cinque municipalità che compongono il Comune di Valsamoggia.

 

2 Tutte le cose sono a termine, hanno una durata, limitata anche se lunga, tutte: quelle piccole che ci stanno attorno, le case, gli elettrodomestici, i vestiti, le automobili e le biciclette, i cani e i gatti che ci fanno compagnia, noi e i nostri cari, gli amici, i nemici, gli amori e quelle grandi come il cielo, le stelle, il mondo.
Di tutte le cose c’è un prima e un dopo, c’è un vecchio e un nuovo, che ci racconta la storia col senno di poi. Noi che viviamo il durante e l’adesso siamo coinvolti, attimo dopo attimo, nella impercettibile e continua trasformazione della vita.
Non ci è dato conoscere la data esatta di scadenza delle cose e degli esseri che ci circondano. Soltanto le merci che ci guardano dagli scaffali dei supermercati portano stampata una data certa, ma è evidentemente falsa perché anche raggiunta quella data le stesse merci continuano a esistere.
Oggi circola la voce che il mondo che abbiamo abitato fino a ieri è finito, che quella matassa aggrovigliata di abitudini, consuetudini, usanze, credenze, pratiche, rituali, culture, lingue, generi, sentimenti, sogni è da buttare, è talmente aggrovigliata ormai che non si districa più, non c’è più tempo. Noi siamo da buttare con tutto quello che ci sta intorno, la nostra vecchia cucina, i nostri vecchi libri, i nostri vecchi vestiti e i nostri vecchi amici… ci vuole un mondo nuovo, dove “nuovi noi” possano vivere una vita nuova, più ecologica, etica, economica, solidale, competitiva, sostenibile, in continua crescita, a basso impatto ambientale, piena occupazione, residuo zero, garantista, sovranista, tollerante, chilometro zero, senza frontiere, libera, responsabile, leggera e resiliente.
È stato un virus che ci ha spinto fin qui o, come scrive Alessandro Baricco, è solo “quello che stavamo cercando”?
Rispondere a questa domanda non ci aiuta a risolvere la situazione.
La realtà è che adesso, volenti o nolenti, siamo qui, su questo piccolo fazzoletto di terra che è il nostro presente, stretti tra la voragine del mondo vecchio che frana e il vuoto di quello nuovo che avanza.
Allora facciamo un Varietà, che può ricordare quelli che si facevano nel mondo di prima, con la sigla, le ballerine, le rubriche, i cantanti, i comici. Lo facciamo per domandarci come immaginiamo questo Mondo Nuovo dove sembra che inevitabilmente tutti ben presto dovremo abitare.
Non ci racconteremo come vorremmo che fosse, ma come prevediamo che sarà, nel bene e nel male.
Ci domanderemo nelle cinque puntate:
   1. cosa e come mangeremo, chi, come e dove si produrrà il cibo
   2. come ameremo e ci riprodurremo
   3. che lingua parleremo e se saremo divisi ancora da frontiere
   4. quale sarà la nostra identità di genere e di specie
   5. come e da chi sarà gestito il potere
E cercheremo di trafugare brandelli di quel mondo vecchio che stiamo buttando via troppo in fretta, di nasconderli e camuffarli perché riescano clandestinamente ad attraversare la frontiera che divide illegittimamente il vecchio dal nuovo e possano continuare ad esistere anche sotto altre forme, in altre lingue e culture nel nostro futuro.
Saremo noi, Teatro delle Ariette, e i cittadini amatori che ci accompagnano in questa emozionante avventura del Teatro di Comunità, gli animatori di questo Varietà Errante, noi con le nostre storie autobiografiche, le nostre vite, il patrimonio di umanità e di esperienze che in questi tempi difficili ha profondamente segnato la vita di tutti.

 

3 Il mondo corre. La vita si è fermata. L’economia non può fermarsi. La vita sì. Per questo il mondo corre e noi dovremmo corrergli dietro, ma siamo fermi perché la vita è ferma. La vita è cuore e cervello. Quando il cuore si ferma il sangue non arriva più al cervello. Dopo un po’ di tempo senza sangue il cervello comincia a danneggiarsi, se passa troppo tempo il danno è irreversibile. Allora, quando si manifesta un arresto cardiaco noi facciamo la RCP (rianimazione cardio polmonare) che chiamiamo comunemente massaggio cardiaco. Ci inginocchiamo di fianco al paziente steso a terra supino, tendiamo le braccia, congiungiamo le mani, le appoggiamo sul suo torace e cominciamo a pompare facendo pressione sullo sterno a cadenza regolare, su e giù, per continuare a mandare sangue al cervello.
Oggi socialmente siamo in arresto cardiaco, la vita è sospesa. Se non pompiamo artificialmente il sangue non arriva al cervello, la vita si guasta poco a poco e se il cuore non ricomincia a battere la vita non torna più.
Da dove possiamo ripartire, da quali comportamenti, da quali valori perché il cuore ricominci a battere da solo? Che nervi dobbiamo toccare, che muscoli stimolare? Al punto in cui siamo non è sufficiente salvare il salvabile, bisogna immaginare un Mondo Nuovo, pompare sangue, idee e pensieri. Dobbiamo fermarci, invertire la tendenza e recuperare quello che stiamo buttando via troppo in fretta come fosse una zavorra che ci impedisce di galleggiare. Dobbiamo riflettere, forse non tutto è una zavorra, in mezzo a quello che stiamo buttando forse c’è anche il salvagente. E tutto questo nuovo che ci brilla davanti agli occhi è fatto d’oro o di perline colorate? Che peso ha, quale valore? Ci serve davvero tutto o solo in parte? Possiamo scegliere o dobbiamo inghiottire il boccone tutto intero?
Noi vogliamo solo immaginare un varietà fatto di parole, voci, gesti e musica. Un varietà alimentato dal desiderio e dall’immaginazione, dal bisogno di dialogo e di incontro, dalla voglia di confrontarsi con l’altro. Un varietà errante che ancora non sa, un varietà “ignorante” che cerca domande, che cerca, ricerca e non si ferma mai.




"IL MONDO NUOVO" fa parte di Bologna Estate 2021, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna - Destinazione Turistica.