CRESCIUTI A PANE E TEATRO
Bologna in scena dal 1968 ai giorni nostri

di Claudio Cumani
Edizioni Pendragon 2021  



Cinquant'anni di teatro a Bologna. Cinquant'anni di spettacoli, attori, storie, luoghi, visioni. Un periodo che inizia nel 1968, l'anno della rivolta sociale ed estetica che ribalta i codici tradizionali della messa in scena, e che arriva agli ultimi tribolati mesi del 2021, il periodo della solitudine e della lontananza dai palcoscenici, causa pandemia. In mezzo una sterminata quantità di volti, voci, emozioni, aneddoti. Claudio Cumani, giornalista culturale al «Resto del Carlino» da oltre 40 anni, che a pane e teatro è cresciuto, racconta questo mezzo secolo mescolando riferimenti documentari, citazioni, testimonianze dei protagonisti, appunti ma soprattutto ricordi. Ne esce una narrazione articolata, appassionata e puntuale che, per la prima volta, restituisce una lunga pagina culturale di una città che è anche specchio di quanto accaduto nell'intero Paese. I primi gruppi di ricerca (Teatro Evento, Nuova Edizione, Gruppo Libero), l'arrivo dei maestri (il Living, l'Odin, Grotowski), il Dams e i suoi figli. Poi i comici di "Bologna Sogna", la fabbrica sperimentale del Link, i lustrini del Cassero. E ancora, i teatri ufficiali e le loro vicissitudini (Arena, Duse, Dehon), la lezione di Leo de Berardinis, la poesia declamata dalla torre degli Asinelli da Carmelo Bene. Cinquant'anni passati a capire che forse il teatro è solo il sogno di una vita migliore.

Claudio Cumani, bolognese, giornalista professionista, scrive dai primi anni Ottanta sulle pagine culturali del “Resto del Carlino”.
Ha tenuto le lezioni di critica teatrale, ha condotto programmi radiofonici, è stato membro di giurie di premi nazionali e relatore a convegni. Ma soprattutto ha seguito festival, visto spettacoli e adorato il mestiere dell’attore.