NELLA MIA CUCINA

 

di Paola Berselli e Stefano Pasquini
con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini
regia Stefano Pasquini
organizzazione Irene Bartolini
ufficio stampa Raffaella Ilari
produzione Teatro delle Ariette 2018
coproduzione Le Volcan Scène Nationale du Havre

 

Nella mia cucina è uno spettacolo per ragazzi e famiglie. Si svolge attorno a un grande tavolo che accoglie tutti gli spettatori (massimo 30). Dura circa un'ora, il tempo del pranzo che cuciniamo e serviamo durante lo spettacolo.

La cucina è quella delle Ariette. Ci sono fornelli, pentole, stoviglie; ci sono le uova, la farina, le patate, le mele e c'è anche un piccolo mulino per macinare il grano.

Poi c'è la storia che raccontiamo attorno al tavolo. È una storia che parla del desiderio di conoscenza e di scoperta, del sentimento di condivisione e di compassione, dell'amicizia e della curiosità, della gioia e del dolore.

È lastoria di un topino agricoltore che lascia la casa, la famiglia, il villaggio e parte alla ricerca del Campo delle Meraviglie, un terreno magico, dove il grano, le erbe, le verdure e la frutta crescono da sole, senza arare, zappare, seminare... e la cucina si trasforma in teatro, diventa luogo sensibile di relazione e di condivisione del cibo, delle emozioni e dei sentimenti.

Nella mia cucina è uno spettacolo "da tavola" dove si mangia, si raccontano storie e si cucina, come in famiglia.

NOTE DI REGIA

La nostra cucina si manifesta per creare delle piccole comunità provvisorie attorno a un tavolo.

Nella nostra cucina c'è un grande tavolo di 7x2mt per accogliere 30 persone e intorno cinque tavoli da lavoro. Ci sono dei fuochi, delle pentole, delle stoviglie, c'è della farina e ci sono delle uova e c'è anche un piccolo mulino con le macine a pietra per macinare il grano.
Ma ci sono anche delle storie di vita, dei ricordi, dei sogni, delle storie di uomini, di animali e di piante.

Ecco lo spirito del nostro lavoro: la cucina come luogo sensibile, culla delle nostre relazioni intime, punto di contatto tra generazioni, lingue, origini e culture differenti.
Una micro società che si ritrova per condividere il cibo, quello che il pianeta ci da e che noi trasformiamo con il nostro lavoro.
Condividendo il cibo e il processo della sua preparazione noi condividiamo la vita e le storie scivolano nei piatti.

Nella nostra cucina siamo tre, potremmo dire tre clown: il Bianco, l'Augusto e l'Assistente.
Da molto tempo la nostra cucina viaggia per incontrare persone di tutte i paesi, lingue, età, religioni e culture.
Da molto tempo ascoltiamo e raccontiamo storie.

Nella nostra cucina si raccontano storie
Un giorno un amico ci ha regalato una storia: la storia di un topolino agricoltore che voleva conoscere il campo delle meraviglie, un campo magico dove il grano, le erbe, le verdure e la frutta crescono da sole, senza arare, senza zappare, senza seminare...
Il topolino parte alla ricerca del campo lasciando la sua famiglia e il suo villaggio, dove nessuno lo capisce e dove tutti lo credono matto.
Il viaggio è lungo e travagliato. Durante il viaggio fa tanti incontri, conosce un mondo nuovo, nuove esperienze, nuovi sentimenti.
È molto difficile raggiungere il campo delle meraviglie.
Ci arriverà ma lasciando qualcosa della sua vita terrena...
Si parla del desiderio di conoscenza e di scoperta, del sentimento di condivisione e di compassione, dell'amicizia e della curiosità, della gioia e del dolore.

Questa è la storia che raccontiamo attorno al tavolo utilizzando gli oggetti della cucina e della vita quotidiana. I personaggi evocati si mescolano ai cibi, il ritmo della storia si mescola al ritmo del pranzo e della sua preparazione.
Lo spettacolo attraverso l'esperienza diretta del cibo vuole essere un cammino di scoperta dell'origine delle cose, dei sentimenti e delle relazioni umane.
Un viaggio attraverso il mistero delle nostre vite, nella nostra cucina-teatro.