TERRITORI DA CUCIRE
I cittadini protagonisti di un progetto artistico
per il progresso della comunità

UN PROGETTO DI TEATRO DELLE ARIETTE in collaborazione con CARTA|BIANCA

Abitiamo in questo territorio da venticinque anni, e ci lavoriamo anche. Insomma ci viviamo.

Prima facevamo un lavoro (l'agriturismo) che ci teneva fermi, era il mondo che ci veniva a trovare. Poi col teatro, dal 2001, abbiamo cominciato a girare l'Italia e l'Europa, andando a raccontare le nostre storie di vita e di natura, di uomini e animali, facendo tagliatelle, polenta, tigelle e tortellini per gli spettatori che partecipano ai nostri spettacoli e vengono a incontrarci attorno al grande tavolo del nostro spettacolo più famoso "Teatro da mangiare?".

Dal 1997, grazie alla collaborazione dei cittadini e delle istituzioni portiamo il teatro contemporaneo italiano ed europeo in Valsamoggia, realizzando ogni anno il progetto A TEATRO NELLE CASE.

Da un anno abitiamo in un nuovo comune, che però è sempre lo stesso di prima. Non abbiamo cambiato casa, continuiamo a vivere alle Ariette. Quello che è cambiato, è che adesso il comune di Castello di Serravalle è diventato una località del comune di Valsamoggia, come è successo a Bazzano, Monteveglio, Savigno e Crespellano. Le frazioni del nostro comune non sono più soltanto Tiola, Ponzano, Bersagliera, Zappolino, Tagliolina... ma anche Vedegheto, San Prospero, Ziribega, Oliveto, Stiore, Montebudello, Magazzino, Calcara...
Ora abitiamo in un comune di circa 30.000 abitanti, un territorio vasto e disomogeneo che va dalla via Emilia alla valle del Venola, dalla pianura alla montagna.

Cos'è cambiato? Niente! in fondo siamo sempre stati e restiamo cittadini del mondo. Abbattere muri, cancellare confini e frontiere è sempre stato il nostro sogno.
Non basta però cancellare un confine su una carta geografica perché due nazioni scompaiano, due popoli vivano in pace oppure due (o più) comunità diventino una comunità.
I confini si cancellano con il dialogo, il confronto, la collaborazione e l'ascolto. Sono gli uomini che abbattono le frontiere, con la loro pratica quotidiana, raccontandosi storie, lavorando insieme gomito a gomito, spalando la neve, recuperando una strada, un sentiero, un ruscello.
Noi facciamo teatro ed è col teatro che abbiamo pensato di dare il nostro piccolo contributo alla scomparsa delle frontiere e al progresso della vita sociale in questo territorio.

Così abbiamo immaginato un progetto intitolato TERRITORI DA CUCIRE. Perché, dopo che un anno fa, qui da noi, sono stati cancellati i confini geopolitici e amministrativi che separavano i nostri comuni, non è che le cose vadano poi così bene e sentiamo ora la necessità di rafforzare la trama del tessuto sociale e delle relazioni umane per non sentirci soli, lontani e smarriti di fronte a un orizzonte più vasto e a una macchina amministrativa più lontana.
● Il progetto in fondo è molto semplice ed è basato sul principio dell'ascolto reciproco: io racconto una storia a te, tu racconti una storia a me.
● Noi abbiamo una storia da raccontare. È lo spettacolo "Teatro da mangiare?". Lo spettacolo parla di noi: le scelte, i sentimenti, la vita quotidiana, le gioie, i dolori, i sogni e le sconfitte che abbiamo attraversato.
● Nei giorni 13, 14, 15 marzo presenteremo "Teatro da mangiare?" a casa nostra alle Ariette. Inviteremo associazioni e cittadini che pensiamo possano essere interessati a questo progetto.
● In quell'occasione chiederemo agli invitati chi desidera accogliere il nostro spettacolo a "casa propria" nei mesi di luglio e agosto, cioè collaborare al progetto assumendo il ruolo di "ospite".
● Il patto è: noi andiamo a raccontare la nostra storia (cioè facciamo lo spettacolo "Teatro da mangiare?") a "casa degli ospiti" per il loro pubblico. E gli "ospiti", in cambio, raccontano le loro storie a noi, di fronte alla telecamera di Stefano Massari, che con quelle storie monterà un film intitolato "Valsamoggia, la vita attorno a un tavolo".
● Luglio e agosto, presenteremo "Teatro da mangiare?" nelle frazioni del nostro comune a "casa degli ospiti" e con la telecamera raccoglieremo le loro storie.
● Settembre, con le "storie degli ospiti" e le immagini del territorio, girate a cominciare dal mese di gennaio monteremo il film.
● Fine settembre inizio ottobre, 2 o 3 giornate di restituzione-festa organizzate in collaborazione con gli "ospiti". Le giornate di restituzione-festa prevedono l'allestimento di uno spazio pubblico con un grande schermo, ghirlande luminose e tavolate per accogliere un banchetto popolare preparato e gestito dagli "ospiti". Gli intervenuti potranno cenare insieme, conversare e conoscersi, aspettando la sera. Col buio comincerà la proiezione del film "Valsamoggia, la vita attorno a un tavolo" che vede protagonisti gli "ospiti", le loro storie e il nostro territorio. In parallelo il 22, 23 , 24 Maggio, in diversi luoghi privati e pubblici di Valsamoggia, presenteremo la seconda edizione di "Mente locale - visioni sul territorio" festival di documentari sul legame tra arte, vita e territorio a cura di CARTA|BIANCA . Tre giornate in cui osservare e riflettere sulla relazione tra gli uomini e il paesaggio che abitano: visioni di densità differenti, rurali, urbane, di montagna e di pianura; sguardi diversi, mappe, itinerari e derive.

Guarda su  un video di presentazione del progetto Territori da cucire - la vita attorno a un tavolo (Stefano Massari)

Ufficio stampa e promozione a cura di Raffaella Ilari